Core Stability in quadrupedia

Perché funziona?
Perché fare alcuni esercizi a 4 zampe ci può permettere di “allenare” e “ri-programmare correttamente” alcuni movimenti (pattern) fondamentali del nostro corpo attivando il nostro “CORE”.
Cos’è il CORE?
Sono un insieme di muscoli, prevalentemente STABILIZZATORI che si attivano in maniera riflessa prima che utilizziamo muscoli periferici di braccia e gambe. Sono il diaframma, il muscolo trasverso dell’addome, il multifido e il pavimento pelvico, più i muscoli degli strati piu superficiali del corsetto addominale.
Cos’è la la core-stability?
non è la forza degli addominali, ma è la capacità di controllo motorio che consente di attivare nella sequenza corretta (timing) i muscoli di una catena cinetica. Se attivo il “core” prima di calciare il pallone avrò molta più efficienza e una miglior attivazione dei flessori d’anca.
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QUINDI:
È necessaria una ottima stabilità del “CORE” per una corretta attivazione dei muscoli distali (braccia e gambe).
Come posso allora attivare correttamente ed in maniera automatica questi muscoli?
… ma lo dice il nome del POST: con la posizione quadrupedica!!!
Perché?
Permette di ridurre il carico sulla colonna e quindi facilità l’apprendimento motorio! Se fai fatica a fare un movimento in piedi prova a fare un passo in dietro e riallenare lo stesso schema motorio in una posizione di minor carico. Vedrai che dopo anche il movimento in piedi sarà migliorato.

Spesso il motivo per cui ci sentiamo male in un movimento o ci sentiamo rigidi, non è un problema di MOBILITA’ (non sono le articolazioni rigide per intendersi), ma il nostro corpo (o meglio il nostro cervello) che mette una sorta di “freno a mano” al movimento perché percepisce una mancanza di STABILITA’.
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Hai presente quanto rigido ti senti la prima volta che indossi gli scii?? Se per qualche motivo il corpo si sente instabile in un movimento, contrae molto i muscoli e ciò può causare dolori osteo-muscolari.

Adesso hai capito perché regredire ad una posizione di maggior stabilità, come stare a 4 zampe, può aiutarti a ri-allenare in maniere corretta i muscoli della “core stability”. Ecco un semplice esercizio, che se fatto correttamente e senza dolori, permette ti attivare la muscolatura profonda il maniera riflessa!


Quadruped Push Back


  • Mantieni la spina dorsale in posizione neutra. Usa un bastone per avere un feedback: i punti di contatto devono essere 1) sacro 2) colonna dorsale 3) parte posteriore della testa
  • Posiziona le ginocchia sotto le anche e le mani sotto le spalle, allineato con la “fit-ball” sorretta tra il muro e i glutei
  • Fai un bel inspiro e poi espirando lentamente spingiti indietro con le mani fino a sentire una leggera pressione sulla palla. Non è una spinta forte, ma circa il 20% della tua forza massima. Se fai troppa forza non attiverai più i muscoli stabilizzatori ma anche altri gruppi muscolari.
  • Mantenendo questa pressione esegui un minuto di respirazione diaframmatica (cerca la massima espansione dell’addome durante l’inspirazione).
  • La pressione contro la palla aumenterà la pressione intra-addominale attraverso il pavimento pelvico che tu combinerai con la respirazione diaframmatica e l’attivazione automatica del muscolo trasverso dell’addome e multifido.
  • Inizia poi ad alzare e allungare leggermente in avanti il braccio destro e poi il sx, in maniera alternata per 10 volte.
  • ATTENZIONE! Il corpo in questo esercizio non deve essere teso! Se senti che collo, mandibola e spalle sono in tensione, riduci la pressione sulla palla e riprendi l’esercizio.
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Riferimenti:
http://www.functionalmovement.com/Training the Core: The Core of 2014 Part 2
Functional Movement Development Across the Life Span, Donna J. Cech,Suzanne Tink Martin

Frittata brie e olive con pane kamut

E’ una valutazione nutrizionale (e non solamente organolettica) per prevenire o recuperare malattie metaboliche o degenerative croniche. Anche la scelta peggiore, se occasionale, non recherà danno (se invece non lo è …)

C) Scelta incauta

Si può fare di meglio! Conviene seguire d’abitudine un’alimentazione corretta, specie di sera, e lasciare qualche eccesso alle occasioni particolari.

 

Frittata brie e olive taggiasche, con pane kamut

 

Il pasto serale dovrebbe essere il pasto più “frugale” (meno calorico) della giornata, leggero (pochi grassi) per una digestione più veloce, e con il minimo carico glicemico (carboidrati, zuccheri …) per evitare di mantenere un’alta glicemia nelle ore notturne ed un rialzo dell’ormone cortisolo, che normalmente di notte dovrebbe essere ai livelli minimi (in quest’orario favorisce l’insorgenza o consolida uno stato di infiammazione cronica di basso grado vedi http://fkt.it/infiammazione-sistemica- cronica/ ).
In questo modo il sonno sarà più rilassante, profondo (maggior numero di fasi REM) e benefico per il cervello, avendo la possibilità di eliminare le scorie del metabolismo. Favorirà un’abbondante colazione mattutina, ideale per affrontare con energia la giornata.

Uova

Bene per le uova: sono una buona fonte di proteine ad “alto valore biologico”, contengono cioè tutti 8 gli aminoacidi essenziali, quelli che devono necessariamente essere introdotti con la dieta.
Le proteine sono necessarie al nostro corpo per innumerevoli funzioni, come quella di trasporto di ormoni, di glucosio e altre sostanze, ma soprattutto strutturale, ad esempio del muscolo …
La quantità giornaliera di proteine introdotte deve essere tuttavia controllata, né eccessiva ne in difetto.
E’ consigliabile ad esempio il consumo di 1 uovo intero almeno 3 volte alla settimana.

Se hai sempre avuto paura delle uova per il loro contenuto di colesterolo, ti puoi tranquillizzare. Infatti è dimostrato che in questo modo il fegato ridurrà la produzione endogena di colesterolo: questo rimarrà stabile e anzi aumenterà il colesterolo HDL (quello buono, con azione di protezione dalle LDL – il colesterolo cattivo) “A Review of Scientific Research and Recommendations Regarding Eggs” Stephen B. Kritchevsky, PhD Pages 596S-600S Received 30Jun2004, Published online: 18Jun2013
Le uova contengono inoltre Luteolina e Zeaxantina, antiossidanti utili per gli occhi e Colina, un coenzima utile per la funzionalità del sistema nervoso.

Brie

Come tutti i formaggi, anche il brie è ricco di grassi e molto ricco di sale. I formaggi infatti vanno fortemente limitati in un’alimentazione che voglia essere sana e di prevenzione dalle malattie croniche. Le occasioni di introdurre grassi nell’alimentazione attuale sono già molto numerose, ritrovandoli praticamente in ogni alimento preparato industrialmente o anche artigianalmente (es. nel pane).
I grassi saturi (il brie contiene un’alta quantità di grassi, 75%, di cui la maggior parte saturi), sono fattori di rischio per i problemi cardio-vascolari, cerebro-vascolari e arteriosclerosi.
Anche il sale abbonda: nel brie la quantità di sodio è di 700 gr / per 100 gr, dose utilizzata per la frittata per 1 persona.
Il sodio è causa di ipertensione, malattie cardio-vascolari, tachicardia/aritmie ed è un fattore di rischio per infarti del miocardio e ictus, ma anche di … attacchi di panico.

Olive taggiasche

Sono ricche di grassi monoinsaturi, prevalentemente acido oleico (con un’azione quindi benefica indirizzata a ridurre il colesteolo LDL).
Purtroppo però sono anche molto ricche di sodio (sale) con gli effetti negativi sulla salute, come illustrato per il formaggio brie.

Pane di kamut

Kamut è il nome del marchio americano di una varietà di cereale, che può essere prodotto esclusivamente in Stati Uniti e Canada, e che quindi deve attraversare l’oceano per essere utilizzato (solo con licenza) dalle industrie italiane.
Come gli altri cereali, anch’esso deve essere quantitativamente limitato in un’alimentazione in cui invece sono troppo spesso preponderanti … (non come previsto dalla “originaria” dieta mediterranea).
L’uso eccessivo di cibi ad alto indice glicemico, come i carboidrati raffinati (zucchero, pasta, pane ecc. da farina non integrale) è associato ad un aumento di varie malattie, come il diabete mellito, obesità, malattie cardio-vascolari e numerosi tipi di tumori (specie seno, endometrio, tiroide).

In particolare dovrebbe essere limitato nelle ore serali in quanto causa aumento della glicemia, stimolazione dell’asse HPA (ipotalamo-ipofisi- surrenalico) con aumento della secrezione dell’ormone cortisolo e alterazione della sua ritmicità cicardiana e azione catabolica (ad esempio riduzione della massa muscolare e dell’osso: osteoporosi).
(vedi bibliografia a fine articolo)

La farina di kamut, presente nei nostri mercati in molti prodotti da forno come pane, pasta, dolci, si è recentemente guadagnata una fama di prodotto salutare, specie per supposti meccanismi di modulazione della risposta infiammatoria (malattie di Crohn e rettocolite ulcerosa). In realtà l’esiguità del campione di persone dell’unico studio cui si fa riferimento non consente di trarre alcuna conclusione!

La maggiore digeribilità di questa farina, inoltre, è in realtà presente anche in prodotti a base di farro, di grano monococco e in una varietà di grano “antico” chiamato Khorasan (non registrata come il marchio Kamut) e coltivata anche in alcune regioni italiane, chiamato grano Saragolla e commercializzato con altri nomi.


Riassumendo:

  • nutrizionalmente corretta la frittata per l’ottima fonte di proteine
  • non altrettanto buona la scelta del formaggio brie per l’alta quantità di grassi e sale
  • nemmeno l’aggiunta delle olive, come terza rilevante fonte di sale (ipertensione, malattie cardio-vascolari …)
  • il pane kamut non integrale (che potrebbe aver attratto come presunta scelta salutare), in realtà va limitato, specie di sera,  al pari di altri cereali (per il rialzo della glicemia e cortisolo serale)

Vedi anche:

Curare il dolore articolare cervicale e lombare (anche) con l’alimentazione
http://fkt.it/neck-backpain-and-food/
Infiammazione sistemica cronica low grade
http://fkt.it/inf-sist-cron/
Medicina antiaging
http://fkt.it/med-anti-age/

Bibliografia
Sieri S et al. Dietary glycemic index and glycemic load and risk of colorectal cancer: result from EPIC-Italy study. Int J Cancer. 2014 Nov 18. [Epub ahead of print]
Barclay AW, Petocz P, McMillan-Price J, Flood VM, Prvan T, Mitchell P, Brand-Miller JC, Glycemic index, glycemic load, and chronic disease risk–a meta-analysis of observational studies, Am J Clin Nutr. 2008 Mar;87(3):627-37;
Beyer et al. Chronic low-grade inflammation and sarcopenia. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2012, 15: 12-22
Chrousos, G.P., Stress and disorders of the stress systems. Nature Rewiews Endocrinology 5, 374-381 (2009)
Larsson SC, Bergkvist L, Wolk A, Glycemic load, glycemic index and breast cancer risk in a prospective cohort of Swedish women, Int J Cancer. 2009 Feb 3;
Sulli A, Montecucco CM, Caporali R, Cavagna L, Montagna P, Capellino S, Fazzuoli L, Seriolo B, Alessandro C, Secchi ME, Cutolo M, Glucocorticoid effects on adrenal steroids and cytokine responsiveness in polymyalgia rheumatica and elderly onset rheumatoid arthritis, Ann N Y Acad Sci. 2006 Jun;1069:307-14;
Riccardi G, Rivellese AA, Giacco R, Role of glycemic index and glycemic load in the healthy state, in prediabetes, and in diabetes, Am J Clin Nutr. 2008 Jan;87(1):269S-274S;
Hare-Bruun H, Flint A, Heitmann BL, Glycemic index and glycemic load in relation to changes in body weight, body fat distribution, and body composition in adult Danes, Am J Clin Nutr. 2006 Oct;84(4):871-9; quiz 952-3;
Cutolo M, Villaggio B, Otsa K, Aakre O, Sulli A, Seriolo B, Altered circadian rhythms in rheumatoid arthritis patients play a role in the disease’s symptoms, Autoimmun Rev. 2005 Nov, 4(8):497-502;
Buckley TM, Schatzberg AF, Aging and the role of the HPA axis and rhythm in sleep and memory-consolidation, Am J Geriatr Psychiatry, 2005 May, 13(5):344-52;
Chan O, Inouye K, Riddell MC, Vranic M, Matthews SG, Diabetes and the hypothalamo-pituitary- adrenal (HPA) axis, Minerva Endocrinol, 2003 Jun;28(2):87-102;

Tartàre di manzo con broccoli e insalata

E’ una valutazione nutrizionale (e non solamente organolettica) per prevenire o recuperare malattie metaboliche o degenerative croniche. Anche la scelta peggiore, se occasionale, non recherà danno (se invece non lo è …)

B) Ottima scelta!

Ti hanno mai detto che sei una volpe?
Mangiare bene e salutare è possibile! Se sei spesso così avveduto, qualche volta potresti anche mangiare una pizza senza rimorsi…

 

Tartàre di manzo con broccoli e insalata

 

La tartare può essere cruda (rossa) o marinata (“cotta” al limone, olio d’oliva, sale, pepe e altre spezie, eventualmente senape, capperi, cipolle rosse … secondo i gusti ).

Carne rossa

è un alimento portatore di importanti benefici per la salute. Tuttavia esistono dei limiti sulla quantità di assunzione (come per moltissimi cibi) ed anche sul modo più opportuno di preparazione.
La carne apporta infatti una buona quantità di proteine e aminoacidi essenziali, che non sono cioè presenti nei cibi vegetali, di ferro (1-2 mg / etto di carne), vitamine del gruppo B ed altri elementi.
E’ quindi un’ottima scelta, specie in questa preparazione a crudo, in particolare se si è sicuri della provenienza della carne, dell’igiene e della corretta conservazione (macelleria di fiducia).

Va tenuto presente però, come dicevamo, che è un alimento da consumare in dose adeguata (1-2 volte alla settimana*) in quanto contiene grassi saturi, responsabili se assunti in eccesso, di un aumentato rischio cardiovascolare (aumento pressione arteriosa, aterosclerosi).

Non vi sarà sfuggito, inoltre, l’allarme lanciato dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) sul rischio oncologico derivato dall’uso di carni conservate (cioè salumi, carni affumicate, wurstel, e carni lavorate in genere), rischio accertato e concreto, dose dipendente.
Per quanto riguarda le “carni rosse fresche” invece, il “probabile rischio” citato risiede nel tipo di cottura, in particolare alla griglia, alla piastra e cotture con elevata temperatura, per il formarsi di sostanze altamente cancerogene (idrocarburi policiclici armatici) e tossiche (AGE), dose dipendenti.
L’American Institute for Cancer Research raccomanda una dose massima di 300 gr./sett. di carne fresca.

Il Prof. Antonio Moschetta, docente dell’Università di Bari, ricercatore dell’AIRC e vincitore del premio R. Weitzman Memorial Award 2014, assegnato dalla Società di Endocrinologia USA, afferma che “i nutrienti entrano in noi, agganciano il nostro DNA e ci cambiano dall’interno”.
La relazione tra geni e ambiente – gli alimenti ad esempio – avviene tramite recettori nucleari “appoggiati” sul DNA che funzionano come una sorta di interruttore capace di accendere o spegnere i geni (epigenetica) e possono ridurre il rischio di tumori o portare alla loro insorgenza. Così molte verdure hanno un’azione protettrice, mentre i salumi o la carne alla griglia (qui la causa è la cottura aggressiva con formazione di idrocarburi policiclici aromatici), hanno azione cancerogena.

L’associazione, inoltre, di carne (cruda o cotta a basse temperature) e di fibre vegetali (verdure), è particolarmente favorevole, in quanto accelera il transito intestinale (evita il ristagno) e riduce l’assorbimento di grassi.

Broccoli

famiglia delle crucifere, sono ricchi in sali minerali, ferro, calcio, fosforo, vitamina C, B1, B2, K e molte fibre. Il sulforafano, sostanza presente nei broccoli, ha inoltre un’importante azione anticancerogena, specie per intestino, seno e polmoni.

Non ultimi benefici portati da questo vegetale sono il potere antiossidante, di rafforzamento delle difese immunitarie, e l’utilità nel debellare l’Helicobacter Pylori (il batterio dell’ulcera gastrica).

Insalata

Può essere anche usata come antipasto (prima della tartare in questo caso, ma anche prima di una cena più impegnativa), insaporita con spezie o erbette (pepe o senape, basilico o maggiorana … , olio d’oliva e limone) che possono limitare l’uso del sale di condimento.

Sono ortaggi a foglia, consumati crudi, come lattuga, indivia, radicchio, spinacino, valeriana, cicoria ecc., ma a questi si possono aggiungere anche, sempre a crudo, pomodori, finocchi, zucchine, cetrioli, peperoni, e così via.
Le verdure sono veramente importanti per una buona forma fisica e salute: hanno poche calorie, pressoché assenza di grassi e ricche di micronutrienti (vitamine del gruppo B, A, K ecc., sali minerali come calcio, magnesio, potassio, fosforo, sodio) e di fibre, utili per un buon transito intestinale. Hanno infine un’importante azione “tampone” ovvero di neutralizzazione dell’acidità legata a determinati alimenti e quindi di prevenzione-protezione da osteopenia e osteoporosi.
Danno senso di sazietà ed evitano un’eccessiva assunzione di cibo.

Vedi anche:
Curare il dolore cervicale e lombare (anche) con l’alimentazione
http://fkt.it/neck-backpain-and-food/
Infiammazione sistemica cronica low grade
http://fkt.it/inf-sist-cron/
Medicina antiaging
http://fkt.it/med-anti-age/

Pizza mozzarella e prosciutto crudo

E’ una valutazione nutrizionale (e non solo organolettica) per prevenire o recuperare malattie metaboliche o degenerative croniche.
Anche la scelta peggiore, se occasionale, non recherà danno (se invece non lo è …)

A) Scelta scadente

Il tuo motto è: meglio 1 giorno da leone che 100 da pecora. Però, forse, dopo qualche tempo ci potresti ripensare…

 

Pizza mozzarella e prosciutto crudo

 

Affrontiamo qui un compito molto arduo: smontare un modello, un mito, una leggenda!

La pizza, specie come piatto unico, non è da ascrivere alla dieta mediterranea. Per quanto sia un ottimo piatto della tradizione italiana, non si può definire sicuramente un alimento dietetico:
è un piatto molto calorico (per una margherita con prosciutto crudo si può arrivare 900-1000 kcal), ricco di grassi saturi, molto sale, spesso poco digeribile.

I benefici della dieta mediterranea, quella “old” per intenderci (molta verdura, ortaggi e frutta per almeno 5-6 porzioni al giorno complessivamente, cereali solo integrali, pesce, olio d’oliva, uova, carne rossa non più di 1-2 volte alla settimana …), non vanno confusi con la dieta mediterranea attuale: in prevalenza carboidrati raffinati, pane, pasta, zuccheri e molti carboidrati complessi processati, come prodotti da forno, merendine, dolci, brioches, biscotti, focacce, pizzette ecc., poca frutta e verdura, molti grassi saturi (molti di questi nascosti in qualsiasi prodotto da forno e in alimenti pronti o semilavorati, compresi quelli surgelati).

I cereali raffinati andrebbero invece ridotti al minimo:
l’uso eccessivo di cibi ad alto indice glicemico, come zucchero, pasta, pane ecc. non integrali è associato ad un
aumento di varie malattie, come il diabete mellito, obesità, malattie cardio-vascolari e numerosi tipi di tumori (specie seno, endometrio, tiroide).
Un’alimentazione con alto carico glicemico (GL), come la letteratura scientifica ha infatti accertato, si associa a rialzo di glicemia e insulina, ad un aumento del colesterolo totale ed un sfavorevole rapporto del colesterolo LDL / HDL (aumento del primo e riduzione del secondo, quello buono).

Inoltre l’aumento della glicemia, specie nelle ore serali (cena o dopocena), causa stimolazione dell’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrenalico) con aumento dell’ormone cortisolo, che a quest’ora dovrebbe essere al suo minimo: cioè riduzione della massa muscolare e dell’osso (osteopenia e osteoporosi).
Vedi bibliografia a fine articolo.

Pizza (base)

Per una pizza margherita è stato calcolato un carico glicemico (GL) di 148 !! (molto alto)
(pasta non integrale GL 28 !; pasta integrale di segale GL 9,4; insalata, broccoli … GL = 0)

E’ dimostrato come una diminuzione del carico glicemico alla cena sia associato ad una miglior tolleranza al carico glicemico della colazione: quindi zuccheri e carboidrati vanno assunti preferibilmente al mattino o nella prima parte della giornata.

Inoltre, un eccesso di alimenti “acidificanti” (PRAL+), come i carboidrati, causano aumento dell’acidità potenziale, correlato anch’esso con un un maggior rischio cardio-metabolico (aumento pressione arteriosa, aumento del colesterolo). Per la necessaria neutralizzazione dell’acidità (azione tampone) l’organismo “ruberà” fosfati, calcio, magnesio, dall’osso perdendo massa ossea: osteopenia > osteoporosi. Wynn E, Krieg MA, Lanham-New SA, Burckhardt P. Postgraduate Symposium: Positive influence of nutritional alkalinity on bone health. Proc Nutr Soc. 2010 Feb;69(1):166-73. Epub 2009 Dec 3. 
Alpern RJ, Sakhaee K. The clinical spectrum of chronic metabolic acidosis: homeostatic mechanisms produce significant morbidity. Am J Kidney Dis. 1997 Feb;29(2):291-302.

Mozzarella

Il più grande problema dei formaggi è l’alto contenuto di grassi saturi (la mozzarella ne una contiene quantità medio-alta: 44-47%), in caso di burrata il grasso è > 53%. I grassi saturi sono fattori di rischio per i problemi cardio-vascolari, cerebro-vascolari e arteriosclerosi.

La mozzarella è inoltre molto ricca di calorie (per 1 pizza 100 gr di mozzarella: 280 kcal)
Mozzarella e formaggi in genere (invero ancor più quelli stagionati), vanno limitati anche per la loro azione “acidificante” (PRAL+), correlato, come detto, a un maggior rischio cardio-metabolico.

Infine i formaggi sono tra i cibi più salati (assieme a salumi e snacks):
solo la mozzarella presente in 1 pizza contiene ca. 620 mg di sodio
Il sodio è causa di ipertensione, malattie cardio-vascolari, tachicardia/aritmie ed è un fattore di rischio per infarto del miocardio e ictus, ma anche di … attacchi di panico.

Prosciutto crudo

Come saprete, i salumi (insaccati e carni lavorate), sono stati recentemente inseriti (ma era già noto da tempo) nella lista del OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) come certamente cancerogeni, lista 1A, pari al fumo e benzene (tumori del colon, stomaco, pancreas e prostata).
Gli esperti riportano un rischio di cancro al colon del 18% per ogni porzione di 50 grammi di carne lavorata mangiata ogni giorno. “Il rischio, quindi, aumenta con la quantità di carne lavorata consumata”.

Nel prosciutto crudo si trovano infine:
grassi saturi (ca. 18% del suo peso)
sale in abbondante quantità (in 120 mg di prosciutto troviamo 3080 mg di sodio)


Riassumendo
Una pizza con mozzarella e prosciutto crudo (300 gr) determina:

  • alto carico glicemico 148 (favorisce il diabete, mal. cardio-vascolari, sonno disturbato ..)
  • rischio cancerogeno (prosciutto): l’effetto è dose-dipendente
  • alta quantità di sale: 5380 mg di sodio (il sodio giornaliero consigliato è < 2000 mg): ritenzione idrica > aumento pressione arteriosa > rischio di infarto e malattie cerebro-vascolari acute, peggiora il diabete e la cellulite
  • alta quantità di grassi (olio dell’impasto – ma talvolta è strutto !!, + olio del sugo + grassi saturi della mozzarella e del prosciutto crudo): può arrivare a 10 gr. Sono favorite le malattie cardio-vascolari e aterosclerosi
  • per essere un piatto unico mancano le verdure (fibre, vitamine, minerali, antiossidanti, in quantità adeguata …)
  • alta carica calorica totale 930 kcal: non poco per il pasto serale!

Vedi anche:
Curare il dolore cervicale e lombare (anche) con l’alimentazione
http://fkt.it/neck-backpain-and-food/
Infiammazione sistemica cronica low grade
http://fkt.it/inf-sist-cron/
Medicina antiaging
http://fkt.it/med-anti-age/

Bibliografia

Sieri S et al. Dietary glycemic index and glycemic load and risk of colorectal cancer: result from EPIC-Italy study. Int J Cancer. 2014 Nov 18. [Epub ahead of print]
Barclay AW, Petocz P, McMillan-Price J, Flood VM, Prvan T, Mitchell P, Brand-Miller JC, Glycemic index, glycemic load, and chronic disease risk–a meta-analysis of observational studies, Am J Clin Nutr. 2008 Mar;87(3):627-37;
Beyer et al. Chronic low-grade inflammation and sarcopenia. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2012, 15: 12-22
Chrousos, G.P., Stress and disorders of the stress systems. Nature Rewiews Endocrinology 5, 374-381 (2009)
Larsson SC, Bergkvist L, Wolk A, Glycemic load, glycemic index and breast cancer risk in a prospective cohort of Swedish women, Int J Cancer. 2009 Feb 3;
Sulli A, Montecucco CM, Caporali R, Cavagna L, Montagna P, Capellino S, Fazzuoli L, Seriolo B, Alessandro C, Secchi ME, Cutolo M, Glucocorticoid effects on adrenal steroids and cytokine responsiveness in polymyalgia rheumatica and elderly onset rheumatoid arthritis, Ann N Y Acad Sci. 2006 Jun;1069:307-14;
Riccardi G, Rivellese AA, Giacco R, Role of glycemic index and glycemic load in the healthy state, in prediabetes, and in diabetes, Am J Clin Nutr. 2008 Jan;87(1):269S-274S;
Hare-Bruun H, Flint A, Heitmann BL, Glycemic index and glycemic load in relation to changes in body weight, body fat distribution, and body composition in adult Danes, Am J Clin Nutr. 2006 Oct;84(4):871-9; quiz 952-3;
Cutolo M, Villaggio B, Otsa K, Aakre O, Sulli A, Seriolo B, Altered circadian rhythms in rheumatoid arthritis patients play a role in the disease’s symptoms, Autoimmun Rev. 2005 Nov, 4(8):497-502;
Buckley TM, Schatzberg AF, Aging and the role of the HPA axis and rhythm in sleep and memory-consolidation, Am J Geriatr Psychiatry, 2005 May, 13(5):344-52;
Chan O, Inouye K, Riddell MC, Vranic M, Matthews SG, Diabetes and the hypothalamo-pituitary- adrenal (HPA) axis, Minerva Endocrinol, 2003 Jun;28(2):87-102;