Prendo spunto da uno studio scientifico pubblicato alcuni giorni fa su “Nature Aging” di N. Sayed, D. Furman et al*: come si sa, l’età biologica, cioè la vera salute delle nostre cellule, degli organi e di tutte le nostre funzioni, può non corrispondere all’età anagrafica.
Quando la prima è più avanzata della seconda, ed è evenienza frequente, esiste un maggiore rischio di malattie cardio-vascolari e neuro-degenerative, ma anche di tumori e malattie da disregolazione immunitaria.
Un marker affidabile di valutazione dell’età biologica è l’infiammazione.
La notizia buona, è che è possibile ridurre l’infiammazione sistemica, causa di malattie croniche, e avere così una
ETA’ BIOLOGICA INFERIORE A QUELLA ANAGRAFICA,
anche se ci si trova già in fase di aging precoce e malsano!
Questo vale sia per chi ha 60 anni, come per chi ne ha solo 30.
La valutazione dell’età biologica è già da tempo possibile e gli studi scientifici in merito sono molti. Esistono tuttavia valutazioni diagnostiche che nella pratica sono poco ripetibili (non solo per il costo) e quindi con scarsa possibilità di valutare l’efficacia del trattamento nel suo corso: di fatto escludiamo la possibilità di correzioni e l’efficacia.
Una di queste è la valutazione di marcatori epigenetici (studio del DNA).
Nello studio pre-clinico cui faccio riferimento all’inizio, invece, si propone una valutazione con un biomarcatore proteico. Se la valutazione futura su larga scala fosse positiva potrebbe risultare una soluzione pratica e semplice. La terapia ipotizzata dagli autori tuttavia è farmacologica, con anti-infiammatori, non esente da complicanze a lungo termine. Per ultimo la terapia dovrà continuare per tutta la vita: i farmaci necessari riducono l’infiammazione, ma le cause che la provocano persistono!
Azzarderei dire che il beneficio potrebbe essere solo parziale.
Esistono già, tuttavia, valutazioni strumentali non invasive, scientificamente validate, e facilmente ripetibili, che individuano l’infiammazione sistemica e soprattutto svelano le cause primarie dell’infiammazione. Conoscendo queste, non sono necessari farmaci e non si incorre in danni iatrogeni.
L’infiammazione sistemica cronica, come ben si sa, da G. Chrousos a R.H. Straub in poi (vedi bibliografia in basso), è conseguente all’attivazione dello Stress System con coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrenalico (cortisolo) e dell’asse adrenergico (citochine infiammatorie), dovuta a cause fisiche, metaboliche e psico-emotive, per la massima parte, o da cause genetiche-epigenetiche. Nb. Anche in quest’ultimo caso c’è la possibilità di regolare l’espressione genetica attraverso la modifica di una serie di “comportamenti” quotidiani che hanno la capacità di modulare l’espressione genica del DNA.
Quella che chiamiamo Medicina Comportamentale, consiste nella conoscenza e modulazione delle disfunzioni fisiologiche che hanno portato alla perdita dell’omeostasi. Il trattamento procede attraverso il ripristino dei fattori individuali alterati: alimentazione anti-infiammatoria, recupero dei ritmi giornalieri circadiani, aumento della massa muscolare fisiologicamente necessaria a mantenere bassa l’infiammazione, modulazione degli squilibri psico-emotivi da stress lavorativi o genetici (…) utilizzando, ad esempio, potenti esercizi respiratori di regolazione del SNA e SNC (sistema nervoso autonomo e centrale), attività fisica aerobica e altre tecniche specifiche anti-stress.
Tali terapie NATURALI sono adatte a tutti e perseguibili come un vero e proprio Stile di Vita.
Permettono il recupero dell’età biologica e concedono, non solo salute e prevenzione dalle malattie croniche, principali cause di morte, ma rapido benessere ed energia per affrontare la vita quotidiana, migliorare il proprio lavoro e dare pieno significato alla nostra vita.
Non mi resta che aggiungere, pensando in particolare alle persone più giovani,
buon sano invecchiamento!
Dott. Paolo Bortolotto MD Rehabilitation Specialist
Alta Formazione in Neuro-immuno-modulazione, Metabolismo, Nutrizione Clinica, Riabilitazione
Studio Medico Specialistico ManualTherapy
Padova, P.tta Pedrocchi 12 / Solo per appuntamento al 344 0411494
Estratto di bibliografia
1. Chrousos, G.P. Nat. Rev. Endocrinol.5, 374-381 (2009) Stress and disorders of the stress system
2. Stress and inflammatory biomarkers and symptoms are associated with bioimpedance measures C. Tsigos, C.
Stefanaki, G.I. Lambrou, D. Boschiero, G.P. Chrousos Eur J Clin Invest. 2015 Feb;45(2):126-34
3. R.H. Straub et all. Energy regulation and neuroendocrine-immune control in chronic inflammatory diseases, Review, J.Intern.Med. 2010; 267: 543–560
4. R.H. Straub, The brain and immune system prompt energy shortage in chronic inflammation ageing, Nature Reviews, Rheumathology, vol. 13, pages 743-751, 2017
5. J.F. Thayer, M.Mather, J.Koening, Stress and Aging: a neurovisceral integration perspective, Psychophysiology 2021 Jul;58(7)
6. J.Z. Ilich, Nutritional and Behavioral Approaches to Body Composition and Low-Grade Chronic Inflammation Management for Older Adults in the Ordinary and Covid-19 Times, Nutrients 2020, 12(12), 3898
7. M. Tieland, I. Trouwbort B.C. Clark, Skeletal muscle performance and age, J. Cachexia Sarcopenia Muscle 2018 Feb; 9(1):3-19
* N.Sayed…D.Furman, Inflammation clock’ can reveal body’s biological age, Nature Aging 1,598-616, 2021 Jul 12