Medicina Comportamentale
Perchè comportamentale? È dal nostro comportamento psico-fisico e dalla “nostra reazione” agli eventi che si creano la maggior parte degli stress psico-emotivi, fisici e metabolici causa delle malattie croniche (statisticamente le principali cause di morte) e di un invecchiamento (aging) precoce e malsano.
Stress, infiammazione e dolore riducono le connessioni tra aree cerebrali e tra queste e il SNA, causando alterate funzioni organiche, comportamentali e motivazionali.
AFT Arnsten, Nature Neuroscience 2015, Stress weakens prefrontal networks: molecular insults to higher cognition
1) Quali stressor sono responsabili?
Possono sembrare banali… ma spesso, sommati tra loro, creano nel tempo gravi conseguenze: i più comuni sono i contrasti familiari frequenti, difficoltà e stress al lavoro, sedentarietà, deficit di sonno ristoratore, dieta sbilanciata (raramente si è consapevoli), eccesso di farmaci o farmaci contrastanti, e molti altri, alcuni di questi… nascosti alla nostra percezione.
2) La cascata di alterazioni delle funzioni fisiologiche* è:
stressor persistenti > disfunzione del Sistema Nervoso e poi Immunitario > alterata coerenza tra sistema cardiaco-vascolare-respiratorio-endocrino-metabolico > malattie croniche degenerative.
Sono malattie croniche, ad esempio, la sindrome metabolica (ipertensione-iperglicemia-dislipidemia-obesità), le mal. cardiovascolari e neurodegenerative, tumori… ma anche altri disturbi funzionali (vedi punto 4).
Nb. Il ruolo genetico e il “caso” sono fattori minoritari rispetto a quelli elencati, quindi nella stragrande maggioranza, la perdita di salute e l’aging malsano dipende da fattori COMPORTAMENTALI.
*Stress and disorders of the stress system, Chrousos GP, Nat Rev Endocrinol. 2009; Stress: Endocrine Physiology and Pathophysiology, Tsigos C et all., NCBI Endotext (Review) 2020
3) Ritieni di essere in salute?
Spesso succede che ci si sente al sicuro quando i risultati dei comuni test diagnostici sono negativi. Nessun asterisco?
Ricorda che purtroppo vige (?!) il concetto di “cut off”. Un es. tra tutti: hai la glicemia a 98-110? Sei considerato in salute-non malato finchè non hai più di 120. Quindi ok? In realtà esiste tutta una progressione nel peggioramento: la malattia cioè non sorge da un momento all’altro ma ha una sua progressione. Nella situazione dell’esempio, i tuoi organi sono già in un equilibrio non fisiologico (non efficiente) e alcuni sintomi, che potremo chiamare funzionali, potrebbero essere presenti: sonnolenza, fame eccessiva, difficoltà di concentrazione ecc. Ciò nonostante potresti essere considerato in salute da alcuni medici… O, probabilmente, nonostante una loro raccomandazione di modifica dello stile di vita, ignoreresti comunque i suggerimenti.
A ciò aggiungiamo che molte alterazioni iniziali delle funzioni fisiologiche non sono facilmente identificabili con i normali test, compresi quelli radiologici e neuroradiologici.
Noi, non da soli, utilizziamo una medicina di precisione che tiene conto anche di altri valori, dalla composizione corporea “allargata” alla funzionalità del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), quest’ultima alterazione cruciale, come avrete visto al punto 2, poichè il SNA è il primo anello della catena di disfunzioni.
Ciò ci permette di valutare in anticipo, e di seguire nel tempo, i progressivi peggioramenti o i miglioramenti in caso di intervento !!
4) Quali sono i segni più importanti da tenere d’occhio per prevenire o curare?
Sintetizzando, sono di 4 tipi:
– sintomi aspecifici o funzionali (detti anche MUS – Medical Unexplained Symptoms), tra cui stanchezza cronica, dolori migranti, vertigini, ansia, insonnia, disturbi funzionali gastro-intestinali, cefalea aspecifica, stipsi o diarrea…in assenza di corrispettivi organici macroscopici.
– alterata HRV (variabilità della frequenza cardiaca) e disfunzioni del Sistema Nervoso, simpatico, parasimpatico e banda estrema del simpatico, collegate ad alterate funzioni endocrino-metaboliche (ormoni e varie funzioni organiche) e comportamentali.
– segni di infiammazione sistemica cronica di basso grado
– alterazioni della massa ossea (osteopenia-osteoporosi), della massa muscolare (sarcopenia), alterazione subclinica di varie funzioni, tra cui ipotiroidismo, dislipidemie, discoagulazione, alterata circadianità del cortisolo, ecc.
5) Cosa possiamo fare per voi per prevenire o correggere queste situazioni?
Il nostro compito è insegnare, e seguire progressivamente, la messa in pratica dei consigli e delle prescrizioni (se necessarie), per eliminare gli stressor e le disfunzioni organiche già in progressione o cronicizzate.
La visita è solo il primo momento
L’obiettivo non è solo trovare una causa e indicare una soluzione.
Difficilmente il paziente con disregolazione del SNA, scarsa energia e adattabilità, sarà in grado di mettere in atto, da solo, un cambio di stile di vita, ovvero del proprio comportamento. È già difficile per un soggetto in salute, desideroso di maggior performance, progredire senza avere dati oggettivi e senza conoscere il proprio limite!
Sarà invece molto più facile seguendo strategie e obiettivi intermedi e progressivi dettati passo passo da test funzionali strumentali. Solo così sarà possibile modificare il proprio Stile di Vita, mantenendolo tale nel tempo.
Compito della visita, quindi, è evidenziare gli eventuali problemi, disfunzioni fisiologiche, o patologie, e consegnare i primi compiti “starter”, necessari per il “primo obiettivo parziale”.
Incontri successivi
Alcuni incontri in presenza, altri a distanza, ci permetteranno dunque di compiere un percorso di miglioramento progressivo, naturalmente in rapporto alle possibilità-capacità di base di ciascuno. Un percorso impegnativo, ma anche di soddisfazione personale.
Attraverso questi incontri periodici sarà possibile discutere le strategie e risolvere i problemi individuali di realizzazione, valutare terapie riabilitative o tecniche antistress, eseguire controlli di test diagnostici possibili solo in studio o testare esercizi fisici da eseguire poi a domicilio.
Una eccellente nuova possibilità, infatti, è di eseguire test diagnostici ed anche esercizi monitorati a distanza, i cui dati saranno inviati automaticamente in Studio per valutarne i risultati.
Eseguire diagnosi nel luogo-momento focale di difficoltà (es. subito prima o dopo impegno lavorativo, sportivo, esame, eventi stressanti…) è un aspetto incredibilmente utile e impensabile fino a poco tempo fa.
Tale importante lavoro di precisione è realizzabile attraverso device elettronico, da acquistare in proprio, riducendo, tra l’altro, la frequenza delle sedute in Studio.
6) Quali potrebbero essere i tempi di miglioramento da disturbi funzionali o di miglior performance?
Mediamente a 15-20 giorni potrebbero essere ridotti alcuni dei più importanti sintomi aspecifici funzionali o MUS, seppure non in maniera stabile (vedi punto 4)
A 1-2 mesi potrebbero essere eliminati la maggior parte dei disturbi, in modo più stabile (vuol dire che è possibile qualche ricaduta e successivo recupero, mantenendo un trend in crescita
A 6 mesi si può raggiungere la stabilità con la consapevolezza di disporre di maggior energia, capacità di adattamento e di gestione della propria vita
A 1 anno si può conquistare la massima performance personale, da spendere nell’attività desiderata, lavoro, sport, familiare, o semplicemente in previsione di un invecchiamento sano (non solo pensando alla tua vita più lontana, ma anche semplicemente nella perdita di capacità in un decennio successivo a partire dai 30-40 anni).
I risultati dipendono da noi, ma molto anche da te, cioè dalla tua decisione di adoperarti attivamente nella realizzazione degli obiettivi, in una sorta di collaborazione con il medico, fisioterapista e altri collaboratori.
Un viaggio coraggioso e risoluto,
una vita avventurosa ma responsabile
Dott. Paolo Bortolotto Medico Specialista Fisiatra
Alta Formazione in Neuro-immuno-modulazione, Metabolismo, Nutrizione Clinica, Riabilitazione
con la collaborazione del
Dott. Michele Sarto, Fisioterapista, Osteopata, Neurologia applicata al movimento